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Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura

205868
Garelli, Felice 50 occorrenze
  • 1880
  • F. Casanova
  • Torino
  • Paraletteratura - Ragazzi
  • UNICT
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Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura

1. Importanza dell'agricoltura. 1. Tutte le arti, le industrie, le professioni sono utili: ma l'arte di coltivare la terra, ossia l'agricoltura, è

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fanciulli. Ma la piena e fruttuosa intelligenza delle medesime non può venir loro che dalla voce del Maestro. È necessario che alla lettura d'ogni

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, si conserva più fresco. È quindi giusto il proverbio toscano: «Dove non va l'acqua, ci vuol la zappa». 3. Ma perchè le sarchiature riescano efficaci

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Ma lo scarificatore fa il miglior lavoro. Coi suoi coltelli lunghi, e forti, penetra più facilmente, e più addentro, nelle terre compatte, e le

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rigogliosa si fa la vegetazione. I lavori profondi giovano a tutte le terre; risanano le umide, rinfrescano le asciutte. Ma a farli bene, bisogna

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avrai preparato una conveniente abitazione alle piante. Ma non bastano i lavori, da soli, a farti ottenere abbondanti raccolti. Se per alcuni anni di

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5. Come si sciupa il letame. 1. Molti coltivatori si credono di conoscere a fondo il mestiere, ma coi fatti dimostrano di non saperlo. Basta guardare

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latte mantenuta alla stalla. 4. Anche la lettiera concorre ad accrescere il mucchio del letame, e a farlo buono. La migliore è quella di paglia, ma

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scaldi, fermenti, e si faccia migliore. Ma qui occorre saperne regolar bene la fermentazione; altrimenti, invece di migliorarlo, lo guasti. Troppo

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concimate, è naturale che diano un magro prodotto. Son le belle spighe che fanno abbondante il ricolto; ma le belle spighe si ottengono solamente in terra

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questa ridonate col letame. Ma ciò non è. Non ritornano più al terreno le sostanze contenute nel grano che si vende. Non vi ritornano neppur quelle

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, seguite da lavori, alternativamente profondi e superficiali, s'incorpora bene col terreno. Ma il modo migliore di applicarla è di farne composte. Per ciò

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correttivo, ed un concime. Opera come la calce; ma la sua azione è meno energica. Si applica a intervalli di 5 a 10 anni, ed in quantità di 50 a 100 e fino a

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. Ma la economia consiglia a far servire prima questi residui per alimento del bestiame. DOMANDE: 1. Le piante selvatiche, e i residui delle coltivate

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lupino bianco, ed anche il grano saraceno, che cresce pur bene nei settentrionali, ma vuole terre leggere. Nelle forti si sovesciano il trifoglio, le

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lo spandimento, si usa mescolarlo col quadruplo di terra buona. Condizione di sua maggiore efficacia è di spargerlo in tempo umido, o piovoso. 2. Ma

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contiene. Si adopera in diversi modi: tale e quale si estrae dalle fogne; stemprato nell'acqua; ridotto in polvere; o impastato con l'argilla. 2. Ma quasi

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9. Escrementi ovini. 1. Il concime ovino è tre volte più forte, a volume uguale, del letame; ma è di poca durata. Per evitare le spese di trasporto

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di marna, giova ad affrettare la scomposizione delle materie legnose, e la maturità del miscuglio. 2. Le composte si fanno in qualunque stagione, ma

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Riassunto. Rende più un ettaro di terra ben concimato, che non quattro, o cinque, senza ingrasso. Ma, a concimar bene tutte le terre d'un podere, non

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respirazione. Ma bada che le piante così operano solamente di giorno, ossia sotto l'azione della luce. Di notte fanno il contrario. Continuano bensì a

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questa, con le barboline delle sue radici, le succhia. 2. Ma l'umore succhiato dalle radici è troppo acquoso, e quindi non ancora proprio alla nutrizione

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piante utili, specialmente quelle di vita breve, come il frumento, il granoturco, il trifoglio, le fave, ecc. 2. Ma il coltivatore studiò diversi altri

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storia del paralitico e del cieco? Erano vicini; ma nè l'uno, nè l'altro poteva muoversi dal posto: e il perchè, lo intendi bene. Dopo un po' di tempo

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sterili affatto: manca l'acqua; e niuna pianta vi regge. Ma se in qualche punto di questi deserti infuocati scaturisce una polla d'acqua, là si presenta

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la fioritura. Le pioggie estive ristorano la meliga, i prati; ma se un po' lunghe, danneggiano la raccolta del frumento, e la maturazione dei frutti

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terre coltivate, in ammassi che si chiamano dune. Ma queste si possono arrestare, piantando alla spiaggia alcune specie di pini, che attecchiscono

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rugiada è copiosa; se il paese è esposto alle brine, ai venti, alla grandine. 2. Studia dunque bene l'andamento delle stagioni, ma senza voler fare il

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pigliarlo come Dio lo manda. Ma l'agricoltore deve studiarne l'andamento, per coltivare le piante che promettono una migliore riuscita. Questo studio gli

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lavorare. Ma tu non vuoi essere un guasta mestieri; tu vuoi riuscire un buon coltivatore? Ebbene, metti per fondamento alla tua arte lo studio delle terre

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screpola, e fa crosta, ma di poco spessore. Tu riconosci il calcare a colpo d'occhio, versandovi sopra un po' di aceto: la terra bolle, fischia, e fa

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paludose, e proviene da scomposizione di piante palustri e di animali che là vivono e muoiono. Ma il terriccio di queste terre umide ha qualità diverse da

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profondamente, scegliendo il tempo favorevole, cioè quando non sono nè asciutti, nè umidi. In questi terreni il lavoro vale il concime: ma anche questo è

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soffrono meno che negli argillosi gli effetti del gelo, e maturano più presto i frutti; ma vi patiscono la sete, e la fame. Quindi per produr bene, vogliono

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torbiera, e di palude, presentano un color bruno scuro; ma tu li riconosci ad occhi chiusi, al solo odore di ammuffato che tramandano. Sono elastici così

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delle colline e delle montagne, e non soltanto le spoglie terrose, ma anche tutti i residui della vegetazione. 3. Ora comprendi per qual ragione nei

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sua stessa natura, ma meno ricco di concimi, di colore più chiaro, e non intaccato dai lavori ordinari. Si dice inerte, perchè non dà un concorso

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calcare, e di sabbia, non abbisogna di ammendamenti. Ma i terreni, nei quali prevalga troppo l'argilla, o la sabbia, o il calcare, ha le cattive

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sterro sono sempre costosi; ma il più delle volte il guadagno, che n'ha il terreno, supera di molto la spesa. 3. Per riempiere estese bassure, o

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ragguagliarne la superficie. Ma questa operazione è possibile ed economica solamente per piccole estensioni, e per disuguaglianze non forti. Se l'umidore è

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muta, secondo le proprie mire, la forma, e l'aspetto. Guarda, ad esempio, quante varietà di peri, e di meli ha ottenute! Ma qui si ferma la sua

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ne abbisognano. E giova a tutte le specie di terre, ma specialmente alle umide, compatte, tenaci. L'aridezza dei terreni si tempera con l'acqua

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3. Avvertenze relative ai lavori profondi. 1. Le arature profonde, nel più dei casi sono utili, opportune, e convenienti. Ma prima di farle, tu devi

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scolo all'acqua. Anzi in questi si aprono anche dei solchi trasversali, od acquai, unicamente destinati a raccogliere le acque di pioggia, o di neve. Ma

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6. Aratro: sue parti principali. 1. L'aratro fa lo stesso lavoro della vanga, e della zappa; ma non lo fa così bene; non rompe le zolle; non le

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aratri grattaterra sono ancora usati, purtroppo, in diverse parti d'Italia. 3. Ma i buoni aratri, adoperati oggidì dai coltivatori che sanno il

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natura dei terreni, e dei lavori che vuol fare. Ma badi che un aratro, qualunque forma abbia, deve essere semplice nella sua costruzione; saldo nelle

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9. L'aratro chiama l'erpice. 1. L'aratro smuove, e rivolta la terra; ma la lascia in zolle, e a superficie diseguale. Nel terreno semplicemente arato

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2. Ma tu osservi: «Perchè, dopo avere smosso il terreno, quanto meglio si è potuto, si rassoda di nuovo col rullo? Non è forse questo un fare e

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inutili. Forse alcuni semi di esse erano tra la semente buona, che tu non hai ben pulita, prima di spanderla. Ma la più parte di questi semi cattivi è

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